Videosorveglianza Asili e Case di Riposo: Un fondo per finanziare l’installazione di sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso negli asili e nelle strutture socio sanitarie e assistenziali per anziani e disabili. Il fine è quello di assicurare loro “la più ampia tutela” attraverso l’emendamento al decreto Sblocca Cantieri approvato dalle Commissioni Lavori pubblici e Ambiente del Senato.
VIDEOSORVEGLIANZA NEGLI ASILI E CASE DI RIPOSO
Il ministero dell’interno ha previsto l’erogazione di 5 milioni di euro per il 2019 e altri 15 milioni di euro all’anno, fino al 2024. Questi fondi, destinati ai Comuni, saranno destinati alle scuole scuole per l’infanzia. Le quali potranno utilizzarli esclusivamente per all’istallazione, in ogni aula, di sistemi di videosorveglianza e apparecchiature per la conservazione delle immagini. Una cifra identica, con le medesime finalità, sarebbe destinata anche alle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali, come Case di Cura e Case di Riposo, che siano residenziali, semiresidenziali o diurne.
LA COMMISIONE EUROPEA
Sul tema della videosorveglianza negli asili e nelle scuole, in passato si era espressa anche la Commissione Europea. In risposta a un’interrogazione parlamentare, aveva precisato la legittimità della videosorveglianza sui minori a patto della adeguata protezione dei dati:
“l’installazione di sistemi di videosorveglianza per la protezione e la sicurezza di bambini e studenti nei centri per l’infanzia, negli asili nido e nelle scuole può essere legittima, purché siano rispettati i principi della protezione dei dati”.
Inoltre aggiunge:
è di tutta evidenza che in Italia milioni di persone ogni giorno lavorano serenamente in ambienti video sorvegliati, grazie a tutti gli accorgimenti e le precauzioni del caso, senza che alcun loro diritto venga leso”.
Dove trovare il disegno di legge sulla videosorveglianza negli asili e case di riposo
Qualora tu lo desiderassi, puoi informarti leggendo direttamente a questo link il testo del disegno di legge.
Nel frattempo
l’articolo 1 :
- 1, Gli asili nido comunali e privati e le scuole dell’infanzia comunali, statali e paritarie, dalla data di
entrata in vigore della presente legge possono dotarsi di un sistema di telecamere criptate a circuito
chiuso al fine di garantire una maggiore tutela dei minori ospitati nelle medesime strutture. 2, viene stabilito che le registrazioni del sistema di videosorveglianza siano visionabili esclusivamente da parte delle Forze dell’ordine e solo dietro formale denuncia di reato alle autorità nel pieno rispetto della normativa sulla privacy.
L’articolo 2:
- 1, Le strutture socio-assistenziali per anziani, disabili e minori in situazione di disagio, convenzionate
o non convenzionate con il Servizio sanitario nazionale, nonché quelle gestite direttamente dalle
aziende sanitarie locali a carattere residenziale e semiresidenziale possono, dalla data di entrata in
vigore della presente legge, dotarsi di un sistema di telecamere criptate a circuito chiuso, al fine di
garantire una maggiore tutela degli ospiti delle medesime strutture.
2, Le registrazioni del sistema di videosorveglianza di cui al comma 1 possono essere visionate
esclusivamente dalle Forze dell’ordine e solo a seguito di formale denuncia di reato alle autorità
competenti.
COME EVITARE ILLECITI
Necessariamente il sistema di videosorveglianza dovrà essere:
- efficiente,
- dotato di telecamere criptate a circuito chiuso,
- essere in grado di evitare sistemi di controllo a distanza ritenuti illeciti
Nello specifico, l’articolo 3 del presente disegno di legge stabilisce che le immagini riprese dalle telecamere siano automaticamente cifrate, al momento dell’acquisizione, già all’interno delle medesime telecamere.
Inoltre, il flusso di dati cifrati in output dalle telecamere, sprovviste di dispositivi di comunicazione con risorse esterne, viene trasmesso via cavo ethernet o con soluzione wi-fi cifrata a un server interno che non è configurato per la connessione alla rete internet, questo anche per evitare di incorrere nel rischio di atti di pirateria informatica.
Di fatto, la visione in chiaro delle immagini è preclusa a tutti, con la sola eccezione dell’autorità inquirente: ciò rende questa tecnologia, già in uso in diversi asili privati, del tutto imparagonabile a precedenti soluzioni già bocciate dal Garante per la protezione dei dati personali.
Versione aggiornata al 08 / 11 / 2020 del disegno di legge:
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